martedì 6 maggio 2008

Inquinamento e allergie

Pollini e inquinanti atmosferici
Un’eccessiva esposizione agli inquinanti atmosferici può danneggiare la nostra salute. In Svizzera, si stima avvengano 3700 decessi precoci ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria. Un buon 40 per cento della popolazione, circa tre milioni di persone, inala regolarmente troppe polveri fini nocive, perché vive in zone densamente abitate o lungo strade molto trafficate. I valori limite fissati nell’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico vengono spesso, a volte anche massicciamente, superati. Le conseguenze più frequenti sono disturbi a livello cardiocircolatorio e malattie alle vie respiratorie.
La componente più pericolosa
Le polveri fini sono considerate oggi la componente più pericolosa dell’inquinamento atmosferico. Una parte delle minuscole particelle viene immessa direttamente nell’atmosfera (p.es. fuliggine), il resto viene generato nell’aria in seguito a interazioni chimiche con altre sostanze. Con PM10 si indicano le particelle più piccole, dal diametro inferiore al centesimo di millimetro, che riescono a penetrare in profondità nei polmoni e da lì entrare nella circolazione sanguigna. Il 44 per cento delle emissioni annuali di PM10 è provocato da processi di combustione, in particolare dai motori diesel. In estate si aggiunge anche l’ozono ai pericoli per la salute. In oltre vi sono le nano particelle PM2,5 non ancora del tutto rilevabili e molto più pericolose dei PM10, prodotte dalla combustione negli impianti di incenerimento, ora conosciuti come termovalorizzatori.
Effetti sugli allergici
La scienza e la medicina partono dal presupposto che il continuo aumento delle malattie allergiche registrato negli ultimi decenni sia da ricondurre a una combinazione di fattori, tra cui la predisposizione genetica e forse anche lo «stile di vita occidentale». Si stanno accumulando gli indizi secondo cui le reazioni allergiche sono per lo meno favorite da determinate sostanze nocive. «Gli studi condotti hanno dimostrato che il carico di sostanze nocive è un ulteriore fattore di aggravio dell’asma infatile e peggiora i sintomi», conferma la prof. Charlotte Braun-Fahrländer dell’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Università di Basilea.
Pollini e particelle – una combinazione aggressiva
È stata invece dimostrata in recenti studi di laboratorio l’interazione tra particelle di polvere sospese nell’aria e pollini: i pollini delle zone inquinate sono ricoperti di sostanze nocive, che alterano il loro contenuto allergenico e possono rafforzarne l’effetto. I ricercatori dell’Università Tecnica di Monaco di Baviera hanno recentemente dimostrato coi loro esperimenti che i granuli di polvere e altre particelle contenenti proteine vengono talmente modificati dagli ossidi di azoto e dall’ozono (nitrazione) da provocare con maggiore facilità allergie. Gli ossidi di azoto e l’ozono sono componenti dello smog estivo creato dal traffico. Se queste sostanze raggiungono alte concentrazioni, negli allergici ai pollini si nota di regola un aumento dei disturbi. L’effetto nocivo sulla salute della reazione chiamata nitrazione non è tuttavia stato finora spiegato in modo conclusivo.

www.umwelt-schweiz.ch/luft (sito dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM con numerose informazioni e pubblicazioni da ordinare o scaricare) www.ispm-unibasel.ch (sito dell’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Università di Basilea con informazioni sui progetti di ricerca, pubblicazioni e banche dati – in tedesco e inglese) «Inquinamento atmosferico» – un opuscolo della Lega polmonare svizzera (ordinazioni dal sito www.lungenliga.ch o al numero di tel. 031 378 20 50)

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